Pietre di scisto al Nord, di granito al centro e calcareo a Bonifacio e Saint-Florent, in Corsica, l’habitat tradizionale è costituito da materiali del paese. Scale esterne per accedere ai piani superiori, aperture ridotte sulle facciate per limitare l’ingresso del vento o del sole nelle montagne, l’abitazione corsa è una casa in un unico blocco, molto sobria. Con i suoi due o quattro lati, il tetto definisce l’identità della costruzione. Ricoperto di coppi all’Ovest o di lastre di scisto all’Est, i tetti rivestono il colore caratteristico del luogo, grigio-blu a Corte o verde a Bastia. Solamente la Balagna gioca l’originalità. In questa terra di tradizione agricola, alcune case si presentano con un tetto-terrazzo, un tempo usato per far seccare la frutta.
La natura del luogo è di grande rilievo per la costruzione. Le città portuarie come Bastia, erano edificate come cittadelle per difendere le coste dall’invasore, cosi come i paesini posizionati sulla cima della collina o sulla cresta della montagna, per resistere al nemico. Dalla Torre di difesa del paese ovvero la casa quadrata col piano terra cieco, all’Oriu, la capanna del pastore costruita sotto uno scoglio, la casa si adatta al territorio e alle sue condizioni di vita.
Meno militare e meno contadino, l’habitat borghese si è evoluto con il passare dei secoli. Case di notabili del secolo XV, poco alte e allungate; Casone del secolo XIX su più livelli con balconi; Palazzu all’immagine di un rango sociale prestigioso… l’unica costante è la pietra.
Come per segnare un ritorno alle origini e dopo anni di migrazione verso il litorale e di uso di cemento, il minerale ha di nuovo il vento in poppa. In Corsica, gli architetti e i proprietari si lanciano sempre più spesso nella rinnovazione di vecchie dimore con la preoccupazione di conservarne l’autenticità. Pietra, terra, canapa o legno, i materiali semplici e antichi sono privilegiati per un risultato moderno in sintonia col paesaggio.
E.B – Meretdemeures.com (Novembre 2015).
