SPORT: Sull’onda dello Stand Up Paddle

Vero maremoto nel paesaggio degli sport di spiaggia, dal 2012 lo Stand Up Paddle ha invaso le rive del mondo. Ecco una panoramica di quest’attività trendy e salutare.

Ideato negli anni 1940 sulle spiagge di Hawaii, è negli Stati Uniti che lo Stand Up Paddle rinasce nel 2005, grazie a surfisti come Laird Hamilton, Dave Kalama o Deb Thomas. Praticare il SUP è abbastanza semplice. Occorre una tavola da surf dalle dimensioni allargate, un paio di pagaie e un po’ di equilibrio. La disciplina ha velocemente convinto gli amanti dello sport nautico e dai mondiali del 2012 è divenuta imprescindibile.

In piedi su un paddle, l’obbiettivo è di mantenere il proprio equilibrio pagaiando per non ritrovarsi con i piedi nell'acqua. Quest’attività ludica che permette di tonificarsi e di abbronzare approfittando del paesaggio è benefica tanto per il corpo quanto per lo spirito. Di fronte alla popolarità crescente del SUP, il noleggio del materiale si è democratizzato. I centri nautici li noleggiano e organizzano delle lezioni a un prezzo abbordabile, mentre per acquistarli, bisogna mettere da parte tra i 400 e i 600 euro.

Sia sulle acque calme di un lago che sulle onde dell’oceano, lo Stand Up Paddle si pratica un po’ ovunque. La Polinesia francese e i Caraibi costituiscono una cornice magica per fluttuare su un mare incredibilmente trasparente e limpido. I surfisti amano corteggiare anche le onde delle spiagge di Peniche in Portogallo o quelle di Hawaii. Forse in modo un po’ più originale, il SUP circola oramai anche sui canali della splendida Venezia.

E.B – Meretdemeures.com.

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